Trattamento Cognitivo Comportamentale Della Fobia Sociale

fobia-socialeLa Fobia Sociale si spiega tramite le seguenti ipotesi:
1. Ipotesi del deficit primario
2. Ipotesi della inibizione
3. Ipotesi della distorsione cognitiva

Secondo la prima ipotesi, che si adatta maggiormente al sottotipo generalizzato, va considerata l’esistenza di un deficit primario delle abilità sociali.
La seconda ipotesi prevede la presenza di elevati livelli d’ansia che impedirebbero di utilizzare le abilità sociali possedute dalla persona.
Secondo la terza ipotesi l’ansia è il prodotto di sistematiche distorsioni cognitive che inducono la persona ad avere delle aspettative eccessive, irrealistiche su di sé e sulle proprie capacità. In altre parole, il soggetto tende ad avere una percezione distorta del proprio comportamento e del feedback sociale.
Le tecniche di trattamento sono diverse a seconda dell’ipotesi eziopatogenetica considerata.
Nel caso della presenza di un deficit primario andranno potenziate le abilità sociali tramite un “training assertivo”,che prevede l’insegnamento e la messa in pratica di tali abilità. In particolare tale training ha la finalità di aiutare il soggetto ad esprimere i propri bisogni, i propri desideri, le proprie opinioni, contemporaneamente riconoscendo lo stesso diritto agli altri e tendendo comunque a mantenere con loro rapporti positivi.
In presenza di inibizione, il trattamento si propone di decondizionare l’ansia in modo tale da permettere la disinibizione necessaria per mettere in pratica le abilità possedute. In questo caso le tecniche utilizzate sono la “Desensibilizzazione sistematica” ed “esposizione graduata”.
In presenza di distorsioni cognitive, la linea di trattamento più appropriata consiste in una terapia cognitiva finalizzata ad ovviare a tali distorsioni.

Training assertivo

Il training assertivo si propone di migliorare le abilità interpersonali degli individui, attraverso la modificazione di aspetti cognitivi e comportamentali.
Vengono utilizzati esercizi di esposizione, modeling e role-play per migliorare la comunicazione verbale e non-verbale. Tra gli aspetti cognitivi su cui è opportuno intervenire vi sono convincimenti, idee irrazionali e distorsioni, che a causa della loro rigidità favoriscono stati emotivi e comportamenti disfunzionali.
Per quanto riguarda la comunicazione si interviene sullacomponente espressiva: data da tutti quegli elementi che permettono un adeguato scambio di informazioni con l’interlocutore, come il contenuto dl discorso, il tono della voce,la mimica;
si interviene inoltre sulla componente ricettiva: che permette di modulare la risposta a seconda dei contesti, include l’attenzione la decodificazione dei messaggi, l’intelligenza sociale;
ed infine sull’equilibrio interattivo che si basa sul timing, ovvero sull’adeguatezza dei tempi di risposta e sulla capacità di rispettare il proprio turno nel processo comunicativo.

Desensibilizzazione Sistematica (DS)
La Ds è composta da quattro passi principali:
1. Addestramento all’impiego della scala Sud, ovvero al sistema per quantificare l’ansia che il soggetto prova di fronte a determinati stimoli.
2. Creazione della gerarchia degli stimoli ansiogeni, cioè di una lista di stimoli o situazioni/stimolo, ordinati a seconda dell’ansia che producono.
3. Addestramento al rilassamento.
4. Combinazione delle situazioni/stimolo con il rilassamento.
La DS è una procedura di controcondizionamento fondata sull’associazione tra lo stimolo ansiogeno, previsto dalla gerarchia precedentemente costituita e la risposta antagonista all’ansia (rilassamento). In pratica il soggetto inizia la procedura di rilassamento, dopo viene indotto ad immaginare il primo stimolo della gerarchia, stilata nella fase iniziale. Quando il soggetto inizia a provare ansia avverte il terapeuta con un segnale precedentemente concordato (es. alzare la mano destra) a questo punto viene nuovamente avviata la procedura di rilassamento. Il procedimento viene ripetuto finoa quando lo stimolo ansiogeno non produce più ansia, solo in questo caso si passa allo stimolo successivo.
La DS può essere eseguita anche in vivo.
Esposizione graduata
Anche in questo caso si istruisce il soggetto ad utilizzare la scala SUD ( ossia valutare la propria ansia in unità soggettive di disagio, lungo una scala da 0 a 100), dopo, analogamente a quanto accade nella DS, si stila una gerarchia di stimoli ansiogeni, in ordine crescente. I gradini dell gerarchia vengono affrontati uno ad uno, iniziando dal meno ansiogeno, fino al più ansiogeno; si passa allo stimolo successivo quando quello precedente non suscita più ansia. L’esposizione graduata non presuppone l’apprendiemento di una tecnica antagonista all’ansia (rilassamento): la ratio è la saturazione delle risposte di paura e non il controcondizionamento, come nella DS. La tecnica è più efficace in vivo rispetto a quella in immaginativo.