Trattamento Cognitivo Comportamentale Del Disturbo Ossessivo Compulsivo

disturbo-ossessivo-compulsivo-palermoMolte tra le persone che soffrono di DOC sono convinte che non eseguire le compulsioni comporti gravi conseguenze psicologiche.
Tale stato di cose implica che la persona, con modalità sempre più automatiche, quando si sente in ansia, effettui il prima possibile la compulsione, altrimenti, in linea con le loro convinzioni, l’ansia diventerebbe insopportabile. Questo circolo vizioso risulta rinforzato dal momentaneo sollievo dovuto all’esecuzione di tali azioni. Esse permettono di sottrarre il soggetto da una situazione eversiva con il risultato che la loro frequenza aumenta nel tempo.
Gli studi sperimentali indicano una soluzione che va in una direzione opposta. È stato dimostrato che l’impulso compulsivo si riduce molto quando non si è nelle condizioni di effettuare le compulsioni. Per esempio, se un individuo con ossessione da contagio viene esposto a materiale che ritiene essere contaminato (soldi, bagni pubblici ecc…) e gli si impedisce di lavarsi, dopo aver raggiunto un livello d’ansia molto elevato, essa tenderà a diminuire fino a ragiungere livelli accettabili.
Tali esposizioni, se ripetute in modo sistematico, ridurranno l’intensità dell’impulso che spinge ad effettuare le compulsioni (lavarsi) e il disagio si ridurrà notevolmente.
Scoprire che astenersi dalle compulsioni, nel tempo riduce la loro frequenza ed intensità sarà il rinforzo per scardinare il circolo vizioso del DOC.
Partendo da suddette osservazioni è stato possibile mettere a punto una tecnica definita “esposizione con prevenzione della risposta”. Il suo utilizzo sistematico permette di ridurre il disagio provocato dalle compulsioni e la loro frequenza.
Tale tecnica funziona per diversi motivi:
La diminuzione temporanea dell’ansia ottenuta attraverso i comportamenti compulsivi favorisce il loro mantenimento nel tempo ovvero un’azione in grado di ridurre o sopprimere un’emozione negativa verrà ripetuta. La tecnica descritta usa lo stesso principio; esporsi e astenersi dalle compulsioni, nel tempo, ridurrà l’ansia e il disagio ad esse associati.
Bloccando le compulsioni l’ansia farà il suo naturale decorso: dopo aver raggiunto il picco più alto d’intensità decrescerà fino a scomparire.
Si potranno in tal modo “falsificare” le credenze erronee alla base delle ossessioni e delle conseguenti compulsioni. Il soggetto avrà una prova concreta che nessun evento catastrofico seguirà la mancata esecuzione delle compulsioni.
Per raggiungere buoni risultati è essenziale essere motivati ed assumere un atteggiamento positivo e determinato.

La procedura prevede i seguenti passi:

1.Individuare le situazioni che attivano il comportamento compulsivo;

2.Stilare una lista delle situazioni individuate, in modo da costruire una gerarchia crescente di disagio;

3.Esporsi iniziando dallo stimolo più basso della gerarchia senza effettuare le compulsioni ad esso associato.

Una variante della tecnica esposta è la “Dilazione della Risposta”…
In questo caso il soggetto rimanda l’esecuzione della compulsione; inizialmente tale lasso di tempo è molto breve, poi gradualmente sarà allungato.

La procedura prevede:

1.Individuare le situazioni che attivano le compulsioni;

2.Costruire una gerarchia in ordine crescente di disagio;

3.Iniziare l’esposizione con lo stimolo più basso della gerarchia effettuando le compulsioni solo dopo un tempo stabilito, inizialmente di alcuni minuti (da uno a cinque), per poi aumentarlo gradualmente di alcuni minuti per volta.